giovedì 28 novembre 2013

Antiossidanti: cosa sono, a cosa servono e quali alimenti li contengono

 FONTE
Tanta salute

Gli antiossidanti possono essere definiti come tutte quelle sostanze che sono in grado di contrastare le reazioni chimiche di ossidazione che nell’organismo sono provocate dai radicali liberi. Se non intervenissero gli antiossidanti, si produrrebbero in continuazione danni alle strutture cellulari e verrebbe alterato il funzionamento di alcune molecole molto importanti a livello biologico, come le proteine. I composti chimici che formano gli antiossidanti sono per una parte sintetizzati all’interno del corpo e per l’altra assunti attraverso l’alimentazione. Scopriamo, oltre a quali sono, anche quali alimenti li contengono.
Cosa sono e a cosa servono
Gli antiossidanti sono dei composti chimici, che combattono l’azione dei radicali liberi e, quindi, contrastano l’invecchiamento cellulare. Sono in grado di bloccare la catena di reazioni innescata dai radicali liberi. Fra i composti antiossidanti, che l’organismo è in grado di sintetizzare autonomamente, ci sono il glutatione, l’acido urico, la melatonina e l’ubichinolo.
Gli antiossidanti alimentari sono, invece, rappresentati dalla vitamina E, dalla vitamina C, daicarotenoidi, dalla vitamina A, da alcuni composti di polifenoli, come i flavonoidi e il resvetarolo, e da alcuni oligoelementi indispensabili per il funzionamento dei meccanismi enzimatici: selenio, rame, manganese e zinco.
Gli alimenti che li contengono
Gli alimenti che contengono gli antiossidanti sono soprattutto la frutta, gli ortaggi, i cereali, ilegumi, il cacao, il tè e il caffè. Per quanto riguarda la frutta, dobbiamo ricordare soprattutto i frutti rossi e i mirtilli. Questo gruppo di cibi, nel quale rientrano anche le fragole e le ciliegie, è ricco di vitamina C. I mirtilli, in particolare, abbondano anche di antocianine, che hanno la funzione di contrastare la perdita di memoria e la degenerazione delle abilità motorie.
kiwi sono ricchi di polifenoli, che proteggono dall’insorgenza delle malattie degenerative. L’avocado contiene vitamina E e vitamina A. Inoltre è ricco di potassio, che riesce ad esercitare un’azione di prevenzione contro la ritenzione idrica e l’ipertensione. Un altro frutto che abbonda di antiossidanti è il melograno: in esso sono presenti soprattutto flavonoidi, che proteggono il cuore e le arterie.
Fra gli ortaggi possiamo ricordare in maniera specifica i broccoli e i cavolfiori, che contengono vitamina C e carotenoidi, in grado di proteggere la vista e di ridurre il rischio di tumori. Anche l’olio extravergine di oliva ha un’azione molto salutare, perché è ricco di vitamina E e di acidi grassi monoinsaturi, che possono proteggere l’intero sistema cardiovascolare.
Da non sottovalutare l’azione di aglio e cipolle. Il primo è ottimo per fluidificare il sangue, aiutare il cuore e prevenire le infiammazioni. Le seconde abbondano di flavonoidi, i quali possono però perdersi con la cottura. I pomodori contengono licopene. Questa sostanza agisce nella prevenzione dell’ictus e delle malattie cardiovascolari; inoltre riesce a far abbassare il livello del colesterolo e la pressione alta.

La lista nera delle merendine firmata da Altroconsumo

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Ultime notizie - NanopressSalute


La lista nera delle merendine firmata da Altroconsumo

La nota associazione Altroconsumo ha realizzato un'indagine prendendo in esame oltre trecento tipi di merendine che si trovano in commercio, e che molto spesso sono mangiate in grandi quantità dai nostribambini. Lo studio è stato eseguito tenendo presente anche la fascia di età del target, ovvero a quali bambini sono destinati tali prodotti dolciari. I risultati non sono positivi, tanto che possiamo tranquillamente parlare di lista nera delle merendine.

L'INDAGINE DI ALTROCONSUMO NEL DETTAGLIO
Per le analisi si è tenuto conto della fascia d’età dei bambini che consumano tali merendine, cioè quella compresa tra i 3 e i 10-11 anni. Gli esperti hanno esaminato la tabella nutrizionale e gli ingredienti, oltre che le informazioni generali relative a ciascuna merenda. Si sono potute elaborare così delle “pagelle”, basate sulle calorie e sulla valutazione dell’ apporto nutrizionale. 

LA CLASSIFICA
Altroconsumo ha esaminato più di 300 merende, includendo nella sua lista dolci, patatine fritte, merende salate, da frigo, casalinghe e bevande. L'elenco si può consultare anche sul sito dell'associazione e può essere preso come riferimento per capire quante calorie contiene ogni tipo di spuntino e, quindi, si può comprendere se ciascuno di essi sia adatto al bambino dal punto di vista energetico. Un’altra sezione riporta il contenuto di zuccheri, grassi, grassi saturi e sale, in relazione alle porzioni. Il valore di riferimento è sempre di 100 grammi di prodotto. 

QUALI SONO LE MERENDINE PIU' "SANE"
A questo punto ci si chiede quali siano le merende più sane. Bisogna evitare quelle che contengono troppo zuccheri (attenzione quindi ai succhi di frutta imbottigliati, che di solito contengono zuccheri aggiunti in maniera eccessiva e, quindi, da questo punto di vista, sono da preferire polpe e frullati fatti al momento). Sono da evitare i wafers, i croissants e i fagottini, specialmente quando il bambino non compie la giusta attività fisica, perchè sono merende molto grasse e caloriche. Un panino con il prosciutto viene indicato come merenda sostanziosa. Lo stesso vale per quanto riguarda il pane con la crema alla nocciola e al cacao, ritenuto molto ghiotto dai bambini.

Pubblicato il 26 Nov 2013

Additivi alimentari: la lista di quelli potenzialmente pericolosi

FONTE 
DonnaDonna

Gli additivi alimentari sono i coloranti, conservanti, addensanti e dolcificanti utilizzati per migliorare l’estetica, la conservazione e il sapore degli alimenti. Si trovano praticamente ovunque, solo nell’Unione Europea ne sono ammessi oltre 300 tipi diversi, niente di grave se non fosse che alcuni di essi sono potenzialmente pericolosi. Qui di seguito una lista che vi aiuterà a riconoscerli, e se dovesse essere il caso, a evitarli!

Riconoscere gli additivi alimentari
Gli additivi alimentari, sostanze prive di qualsiasi nutrimento, devono essere obbligatoriamente specificati sulle etichette dei prodotti alimentari subito dopo la lista degli ingredienti. Il loro nome può comparire per intero oppure può essere sostituito dalla sigla E seguita da tre o quattro cifre. Sono inoltre divisi in sei categorie, sulla base della loro funzione:
coloranti, indicati con le sigle che vanno da E100 a E180, sono utilizzati per rendere i cibi più invitanti, ma risultano potenzialmente pericolosi per soggetti allergici ad alcune sostanze, come l’acido acetilsalicilico (aspirina).
conservanti, da E200 a E285, pur essendo molto utili per evitare la proliferazione di batteri, muffe e lieviti nei cibi, possono provocare sintomi come mal di testa, nausea e disturbi respiratori.
Gli antiossidanti e gli acidificanti, da E300 a E385, servono a loro volta per prolungare la conservazione, ma essendo leggermente diuretici possono sovraccaricare i reni.
Gli emulsionanti e gli addensanti, compresi tra E400 a E495, sono impiegati per dare consistenza ai cibi, ma spesso celano l’assenza nel prodotto di ingredienti freschi.
Gli esaltatori di sapidità, da E620 a E640, agiscono sul sapore dei cibi ma possono causare diversi disturbi di lieve e media entità.
La sesta e ultima categoria è quella degli edulcoranti, da E950 a E967, E420, E421, E1510,sostituiti dello zucchero che secondo alcune recenti ricerche potrebbero avere effetti cancerogeni.
Gli additivi alimentari più pericolosi
Tra gli additivi più pericolosi, che è meglio evitare, si annoverano l’E 470a, un emulsionante in grado di mantenere unite le parti acquose e quelle grasse degli alimenti, che nient’altro è che il sapone. Seguono i polifosfati, frequenti nei cibi di scarsa qualità e utilizzati per trattenere l’acqua nei cibi, essi si rivelano dannosi in quanto impediscono una buona assimilazione del calcio. Molto pericoloso anche il glutammato monosodico, indicato con la sigla E621, esaltatore di sapidità utilizzato nei dadi, nelle minestre, nei preparati granulari per brodo. Un suo utilizzo eccessivo è associato non solo a sintomi quali cefalea e orticaria, ma addirittura a malattie degenerative del sistema nervoso come Alzheimer, Parkinson, autismo, depressione e via dicendo. Anche i nitriti vanno consumati con la dovuta attenzione, un uso sconsiderato può comportare la formazione nello stomaco di composti cancerogeni, detti nitrosammine. Stesso avvertimento vale per l’aspartame, noto dolcificante per dolci, yogurt, caramelle e chewing-gum, che a quanto pare avrebbe a sua volta potenziale effetto cancerogeno. Infine avete mai fatto caso alla lucidità della frutta esotica esposta nei supermercati? L’effetto specchio è da attribuirsi alla gommalacca, usata anni fa niente meno che per la produzione dei dischi del grammofono… assolutamente da evitare!