lunedì 15 settembre 2008

Il buco nero al CERN e la noce moscata



 
 

Inviato da barole20 tramite Google Reader:

 
 

tramite Scienza in cucina di Dario Bressanini il 03/09/08

Probabilmente avrete già letto dell'esperimento che il 10 settembre inizierà  al CERN. C'è chi teme che durante l'esperimento si possa formare un mini buco nero che finirebbe con l'inghiottire la terra. Gli scienziati del CERN ribattono che

non c'è assolutamente nulla da temere: ci sono scarse possibilità che l'acceleratore formi un buco nero capace di porre una minaccia concreta al pianeta
La probabilità che questo accada è estremamente piccola.

blackhole.jpgDormirò sonni tranquilli, ben sapendo che rischio di più ogni mattina andando in ufficio sull'autostrada Milano-Como.

Scarse possibilità non vuol dire zero, ma questo è assolutamente normale nella scienza e nella vita di tutti i giorni (lo zero esiste solo in matematica :lol: non nella realtà).
Tuttavia pare esistere una incapacità di molte persone a percepire, e valutare correttamente, rischi governati da probabilità piccolissime. Tanto è vero che già nella blogosfera si trovano post che ricamano su quell'onestissimo "scarse" pronunciato dallo scienziato del CERN che probabilmente non si è reso conto che quando si parla al grande pubblico bisogna misurare e meditare ogni singola parola, per evitare che il senso venga stravolto.

L'opinione pubblica vuole una certezza del 100%, cosa che nessuno scienziato onesto, in nessun campo, è in grado di dare, semplicemente perchè la scienza non funziona così.

Stavo leggendo con piacere l'articolo di Daniela Ovadia sui meccanismi psicologici della paura della fine del mondo,  quando leggo, su Kela Blu, la notizia di una intossicazione da… noce moscata.

Nel numero in edicola un redattore di certo frustrato ha scritto che nella torta di mele invece di 2 PIZZICHI di NOCE MOSCATA ne vanno 20. Beh, non ci crederete, quel redattore frustrato ha costretto la rivista a ritirare decine di migliaia di copie e spedito all'ospedale 4 lettori che avevano preparato la torta. Pare che in dosi elevate, la noce moscata sia un trionfante allucinogeno

nocimoscate.jpgLa noce moscata contiene due sostanze, la Miristicina e la Elemicina, che pare abbiano poteri allucinogeni, ed è riportato almeno un caso in cui un bambino, ingerendo due noci è entrato in coma ed è morto poche ore dopo. Anche senza arrivare alla morte, grandi dosi di noce moscata possono indurre convulsioni, nausea, palpitazioni e danni al fegato.

Ora, le noci moscate sono vendute ovunque, e probabilmente la maggior parte di voi ne ha una in cucina, in un barattolino di vetro con la sua piccola grattugia. Le usiamo senza problemi per cucinare, nonostante sia più probabile finire all'ospedale (o al cimitero) per una ingestione di noce moscata che finire inghiottiti dall'improbabile buco nero del CERN.

Ammetto di non capire come funziona il cervello umano: perchè c'è chi guarda con sospetto un colorante artificiale nella lista di ingredienti di una merendina e poi non ha problemi con la noce moscata (e magari aspira con piacere il fumo di una sigaretta mentre legge l'etichetta, e medita, alla prossima spesa, di comperare una merendina "biologica")? Perché si ha paura che il numero che descrive la probabilità che si crei il buco nero a Ginevra non sia esattamente zero, anche se è una quantità pazzescamente piccola, ma si accettano dei pericoli ben più grandi quando mangiamo tutti i giorni? Forse perché non sono sottolineati da qualche etichetta o strillati dai media? Forse perché ci nutriamo di cose pericolose da ben prima che iniziasse questa fobia manichea che pretende di catalogare le molecole in buone e cattive, dimenticando il buon Paracelso secondo cui la dose fa il veleno? Forse in qualche modo le "cose che abbiamo sempre mangiato" ci appaiono a rischio zero?
Con buona pace degli economisti dobbiamo semplicemente concludere che l'uomo è un animale irrazionale?

Dario Bressanini


 
 

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